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FORTISSIMO, SONG FESTIVAL UNDER 14
per UNICEF

La prima pubblicazione discografica, in double CD, con le sue 44 canzoni tratte dalle prime due edizioni di Fortissimo, raccoglie l’opera di circa 500 persone tra ragazzi, musicisti, operatori didattici e tecnici per i quali il suo significato supera quello dell’esperienza creativa destinando i proventi al programma che Unicef svolge in Angola a favore di milioni di bambini e ragazzi travolti dalle drammatiche vicende di una guerra civile devastante per un messaggio di solidarietà e di pace proprio da parte dei bambini a favore dei bambini di tutto il mondo.

 

Intervento umanitario dell’UNICEF IN ANGOLA

L’Angola è il terzo paese al mondo per mortalità 0-5 anni; il 70% dei bambini non è ancora vaccinato.

Nel 2003 campagna di vaccinazioni UNICEF per l’intera popolazione infantile: nel 2002 inviate 34 milioni di dosi vaccinali, vaccinati oltre 4 milioni di bambini.

- Malnutrito il 45% dei bambini: distribuita dall’UNICEF vitamina A per oltre 2,5 milioni di bambini, inviate 380 tonnellate di alimenti terapeutici. Distribuite 236.000 zanzariere e kit antimalarici per oltre 700.000 persone

- Il 54% dei bambini (80% nelle zone rurali) non ha accesso all’acqua potabile: rimessi in funzione 11 impianti idrici, altri 8 in riparazione. Costruiti 33 nuovi pozzi e 2.500 servizi igienici. Obiettivo UNICEF 2003: estendere l’accesso ad acqua e servizi igienici a tutte le comunità locali del paese.

- Il 60% dei bambini non è mai andato a scuola. Iniziativa UNICEF “Back to school”: nel 2002 tornati a scuola oltre 250.000 bambini, se ne prevedono altrettanti per il 2003. Ricostruite/riabilitate 1.300 aule scolastiche, 450 scuole in riparazione, corsi di formazione per 5.000 insegnanti. Invio di materiali didattici per oltre 500.000 bambini, educazione informale per ulteriori 50.000. Per il 2003 ricostruzione di 15 scuole e accesso ad acqua e servizi igienici per altre 15.

- Child Protection: registrazione delle nascite; reinserimento sociale, assistenza medica e psicologica per gli ex bambini soldato; prevenzione e lotta all’HIV/AIDS; assistenza ai bambini profughi e sfollati; educazione sui pericoli delle mine.

- Nel 2003 necessari per gli interventi UNICEF fondi per 22,5 milioni di dollari. L’Angola, il paese geograficamente più esteso dell’Africa meridionale, confina a nord con la Repubblica Democratica del Congo, a est con lo Zambia e a sud con la Namibia, bagnato a occidente dall’Oceano Atlantico, su cui si affaccia la sua capitale Luanda.

Su una popolazione di circa 14 milioni di abitanti, oltre il 50% ha meno di 18 anni, 2 milioni e seicento mila meno di 5 anni. Il paese emerge da una disastrosa guerra civile che - durata oltre 27 anni e terminata solo nel marzo del 2002 - ne ha lacerato il tessuto sociale e devastato le infrastrutture di base, pregiudicandone le potenzialità di sviluppo.

Oggi, nonostante le sue immense ricchezze economico-naturali (il paese è un grande produttore di petrolio e di diamanti), l’Angola figura agli ultimi posti della graduatoria ONU dello sviluppo umano, un indicatore che tiene conto non solo di parametri economici quali il reddito pro capite, ma anche di aspetti quali la speranza di vita media e il livello di istruzione, indicativi del grado d’accesso ai servizi primari e, quindi, del livello della qualità di vita.

LA CONDIZIONE DELL’INFANZIA
L’Angola è oggi un paese ridotto allo stremo, dove la sopravvivenza e lo sviluppo dei bambini rimangono un nodo drammatico, specchio del livello di estrema povertà in cui versa la popolazione civile: terzo al mondo per mortalità infantile sotto i 5 anni - 250 bambini, ogni 1.000 nati vivi, non raggiungono il quinto anno di vita - l’Angola è un paese dove il 70% dei bambini non sono ancora vaccinati, il 45% sono malnutriti, il 54% (l’80% nelle aree rurali) non hanno accesso all’acqua potabile, il 60% non sono mai andati a scuola. In Angola muoiono ogni anno oltre 181.000 bambini, la speranza di vita media non supera i 45 anni, l’elevata mortalità materna non ha stime ufficiali, la popolazione vive con poco più di un dollaro al giorno.

LA RISPOSTA DELL’UNICEF In Angola l’UNICEF dispiega la sua azione attraverso diversi settori di intervento, strategici per lo sviluppo sociale e la promozione dell’infanzia: il settore sanitario e per il supporto nutrizionale, quello idrico e per l’accesso ai servizi igienico-sanitari, l’istruzione e lo sviluppo comunitario, la lotta all’HIV/AIDS e la protezione - in un paese che ha conosciuto il dramma dei bambini soldato - dei minori che necessitano di speciale tutela.

- Settore sanitario Il 22 aprile l’UNICEF ha lanciato in Angola una straordinaria campagna di vaccinazione contro le principali malattie dell’infanzia, quali morbillo, poliomielite, tetano, difterite, pertosse e tubercolosi.

La campagna UNICEF, della durata di un mese, sarà effettuata su scala nazionale attraverso le vaccinazioni nelle scuole, nelle strutture ospedaliere urbane e nei centri sanitari di villaggio. L’obiettivo è vaccinare oltre 7 milioni di bambini d’età compresa tra i 9 mesi e i 15 anni, con un’attenzione particolare alla vaccinazione contro il morbillo, una delle principali cause di mortalità tra i bambini angolani.

Per l’occasione è intervenuto il Direttore Generale dell’UNICEF, Carol Bellamy, sottolineando l’importanza di questa campagna di vaccinazioni, la più grande effettuata nel paese, e richiamando il governo a ottemperare agli impegni assunti (ridurre il tasso di mortalità infantile e materno; supportare il programma nazionale a favore del rientro a scuola; accrescere gli investimenti per l’istruzione e sanità di base; porre il rispetto e la protezione per i diritti dei bambini come priorità nell’agenda politica).

Bellamy ha altresì chiesto espressamente che la comunità internazionale offra sostegno ai cittadini dell’Angola nel loro impegno per rafforzare l’intero sistema scolastico e sanitario, ricostituire il servizio pubblico nelle aree remote e combattere le cause della mortalità infantile.

Le campagne nazionali di vaccinazioni effettuate dall’UNICEF nel 2002 hanno permesso di immunizzare oltre 1 milione di bambini contro il morbillo e 3 milioni contro la polio (l’Angola resta uno dei pochi paesi al mondo dove la malattia non è stata ancora debellata).

Nel 2002 l’UNICEF ha inviato oltre 34 milioni di dosi vaccinali, delle quali 22 milioni erano dosi di vaccino antipolio, 10 milioni contro il morbillo, 1,5 milioni per la vaccinazione congiunta contro difterite, tetano e pertosse, mentre mezzo milione di dosi erano per la prevenzione della febbre gialla. Per la lotta alla malaria, la principale causa di mortalità infantile in Angola, l’UNICEF ha distribuito nel 2002 oltre 236.000 zanzariere trattate con insetticidi naturali - a beneficio di circa 70.000 famiglie e 42.000 donne incinte - e 690 kit di medicinali per il trattamento di emergenza della malattia, per oltre 700.000 persone a rischio.

Un importante risultato, inoltre, è stato conseguito dall’UNICEF con la campagna per la registrazione delle nascite, che ha visto la registrazione, con regolare certificato di nascita, di oltre un milione e mezzo di bambini angolani.

Supporto nutrizionale
Alle campagne di vaccinazione l’UNICEF accompagna la somministrazione di micronutrienti - per la lotta alla cosiddetta fame nascosta - e di alimenti terapeutici contro la malnutrizione: nel 2002 l’UNICEF ha distribuito capsule di vitamina A - la cui carenza provoca la cecità e ritardi allo sviluppo - a oltre 2 milioni e mezzo di bambini angolani, mentre i Centri per l’alimentazione terapeutica assistiti dall’UNICEF hanno ricevuto oltre 380 tonnellate di alimenti ad alto valore nutritivo, un intervento prioritario in un paese dove il 45% dei bambini sono malnutriti e il 10% della popolazione dipende dagli aiuti alimentari per la mera sussistenza.

Acqua potabile e servizi igienici
Per garantire l’accesso all’acqua potabile, l’UNICEF ha rimesso in funzione 11 impianti di rifornimento idrico - che approvvigionano 88.700 persone - e 33 nuovi pozzi, che forniscono acqua pulita a oltre 77.000 persone: la costruzione/riabilitazione di altri impianti idrici e di nuovi pozzi permetterà di estendere l’accesso all’acqua potabile ad ulteriori 66.000 persone di altre 5 province del paese. Nel corso del 2002 l’UNICEF ha realizzato, nella sola capitale Luanda, 2.500 servizi igienico-sanitari e ha provveduto alla depurazione dell’acqua, per prevenire il pericolo del colera, a beneficio di oltre 2 milioni e mezzo di persone.
Nel 2003 l’UNICEF è impegnato nella costruzione/riparazione di 8 impianti di rifornimento idrico, sta provvedendo all’allaccio di 7 scuole alla rete idrica esistente e alla costruzione o manutenzione dei servizi igienici in altre 15 scuole. L’obiettivo è dotare tutte le comunità locali dell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, promuovendo al contempo la conoscenza delle elementari norme igieniche e di quelle per un corretto utilizzo delle risorse idriche disponibili.

Istruzione
Un grande successo ha ottenuto la campagna UNICEF “Back to school”, che ha visto il ritorno a scuola di oltre 250.000 bambini angolani e, nel corso del prossimo anno scolastico, permetterà ad altri 250.000 bambini di andare a scuola per la prima volta: le attività realizzate dall’UNICEF hanno inoltre permesso la ricostruzione o riabilitazione di 1.300 classi scolastiche e la formazione di oltre 5.000 insegnanti.

Notevoli sono però i problemi dell’istruzione formale, in un paese devastato da 27 anni di guerra civile: per tale ragione, l’UNICEF, oltre a predisporre le attrezzature per la ricostruzione di 450 scuole e i materiali didattici per oltre 500.000 bambini, ha anche sviluppato corsi di educazione informale, di cui hanno beneficiato nel 2002 oltre 25.000 bambini che non avevano avuto accesso all’istruzione scolastica, programmi che nel 2003 saranno estesi ad altri 50.000 bambini con gli stessi problemi.

Per il 2003 l’obiettivo dell’UNICEF è ricostruire 15 scuole - provvedendo anche alla formazione degli insegnanti e al necessario materiale scolastico - e dotarne altre 15 con acqua potabile e servizi igienici, estendendo e potenziando le attività già realizzate nel 2002.

Child Protection: tutela dei bambini in condizioni di particolare disagio Per la protezione dei bambini che hanno bisogno di speciale tutela, l’UNICEF garantisce una serie di servizi detti di Child Protection, che vanno dal ricongiungimento familiare dei bambini smarriti durante gli spostamenti di profughi al reinserimento sociale e al sostegno psicologico per gli ex bambini soldato, dall’assistenza medica ai bambini vittime di abusi, violenze e sfruttamento al loro inserimento in attività di formazione professionale, al fine di garantire loro la sussistenza. All’assistenza psicologica contro i traumi subiti l’UNICEF unisce campagne di prevenzione contro i pericoli futuri, fra tutti la sensibilizzazione e l’assistenza contro l’HIV/AIDS, iniziative che hanno interessato nel 2002 oltre 350.000 ragazzi a rischio, 150.000 dei quali vivono in 25 grandi aree d’accoglienza per i profughi e gli sfollati: l’obiettivo è coinvolgere almeno altri 50.000 giovani nei primi mesi del 2003.

L’UNICEF, inoltre, rivolge una speciale attenzione all’educazione sui pericoli delle mine, diretta in particolare ai 230.000 profughi angolani che si apprestano a rientrare nelle rispettive comunità di origine dai 4 campi profughi dello Zambia, dove sono ora accolti ed assistiti. FONDI NECESSARI PER IL 2003 Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, per le attività contro le mine, ha recentemente beneficiato di 1,8 milioni di dollari donati dal Governo italiano. Nonostante gli sforzi profusi dall’UNICEF nei vari settori prioritari d’intervento, l’Angola rimane un paese disastrato dalla guerra e dalla povertà, in cui le fasce più deboli della popolazione - e in primo luogo donne e bambini - sono costrette a sopravvivere in condizioni estreme. L’UNICEF proseguirà nella sua azione a difesa e per lo sviluppo dell’infanzia in Angola: per il 2003 ha stimato in 22,5 milioni di dollari i fondi necessari a sostenere i diversi programmi d’intervento e, per la mobilitazione di tali risorse, fa appello a tutti i donatori nazionali e internazionali, affinché contribuiscano a offrire a ogni bambino angolano una vita dignitosa e la possibilità di uno sviluppo sereno.

DATI DI BASE

· Oltre 10.000 bambini, di cui il 95% al di sotto dei 15 anni, muoiono dopo aver contratto il morbillo;

· Il morbillo è una malattia prevenibile e la vaccinazione può in modo significativo ridurre il tasso di mortalità infantile. Nel mondo sviluppato 999 bambini su mille sopravvivono alla malattia, mentre in Angola in 100 su mille muoiono;

· L’Angola ha uno dei tassi più alti di mortalità di bambini al di sotto dei cinque anni e un bambino su cinque non raggiunge il quinto anno di età;

· L’Angola è uno dei dieci paesi al mondo che ha la più bassa copertura vaccinale e ben al di sotto della media in Africa subsahariana (si stima che nel 2001 fosse del 46%);

· Solo il 27% di bambini di un anno sono immunizzati contro le malattie prevenibili;

· 45% dei bambini dell’Angola soffrono di malnutrizione cronica, mostrando gli effetti negativi sul processo di crescita;

· Nonostante la campagna per il rientro a scuola che porterà beneficio a 500.000 bambini, ben un milione di bambini dell’Angola restano privi di ogni forma di istruzione.

alcuni interventi di rappresentanti di Unicef al festival

 

 

 

Giuliana Boggioni
Presidente Unicef Comitato di Pisa
con Sara Ricci

Giuseppe De Benedittis
Unicef, Comitato di Pisa
con Sara Ricci

(photo by Gianluca Maffei)
Maria Gaias
Unicef, Comitato di Pisa
con Sara Ricci

(photo by Adolfo Favilla)





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